La mimosa, con i suoi fiori gialli luminosi, è da sempre un simbolo di bellezza e rinascita, particolarmente celebre come dono per l’8 marzo. Fino a qualche anno fa era impensabile poterla coltivare nelle zone tra Padova, Venezia e Treviso perché non avrebbe potuto sopravvivere agli inverni umidi e rigidi del clima nostrano. A causa dell’avanzare del cambiamento climatico degli ultimi anni, la coltivazione di questa pianta iconica del Mediterraneo ha iniziato ad estendersi anche alla Pianura Padana e la conseguenza è che da oltre un decennio la mimosa si può coltivare senza paura in piena terra anche in Veneto.
Dove Coltivare la Mimosa nel Nord Italia
Oggi, la zona tra Padova e Venezia è diventata una zona sicura per la coltivazione della mimosa, grazie alle temperature sempre più miti e alla diminuzione delle nevicate e delle gelate. È importante posizionare la mimosa in un luogo soleggiato e riparato dai venti freddi, preferibilmente vicino all’edificio: le radici della Mimosa vanno in verticale e non danneggiano i manufatti sempre che si rispetti una distanza di 6-7 m per la chioma.
Particolarmente consigliate per il Nord Italia sono Acacia dealbata oppure A. baileyana, mentre nelle zone più miti via libera ad Acacia rhetinoides (= A. floribunda o A. semperflorens) oppure, per una barriera difensiva lungo il confine del giardino, optate per la splendida mimosa arbustiva spinosa A. armata, semplicemente invalicabile!
Le Cura Essenziali per la Mimosa
Oltre a un’esposizione al pieno sole, la mimosa richiede un terreno tendenzialmente acido e ben drenato. È importante evitare i terreni calcarei e garantire un’irrigazione regolare, specialmente nei primi anni di vita della pianta. E`una pianta che non sopporta l’aridità, ma teme i ristagni idrici, quindi è necessario che il substrato sia umido ma permeabile, con un drenaggio ottimo. Gli stress da siccità possono far morire la pianta: l’irrigazione è fondamentale, soprattutto nei primi anni di vita; deve essere sempre regolare, e poi abbondante in primavera-estate e più distanziata nei mesi successivi.
La mimosa teme il vento, soprattutto vicino al mare e nei primi anni di vita: conviene piantarla in posizione non esposta, magari a ridosso di alte siepi o arbusti, o di un edificio nel Nord Italia, oppure dotarla di tutore robusto, per evitare che si rovini e si debba contenere il volume della chioma con le odiate potature. Il sostegno, per es. un palo di legno di castagno trattato per l’esterno, va collocato al momento della messa a dimora: le piantine crescono con vigore e in 3 o 4 anni l’esemplare sarà già grande e affrancato dal tutore.
La Mimosa anche in Vaso
In alternativa alla piena terra, la mimosa può essere coltivata in vaso, soluzione utile per i climi più freddi poiché si può ricoverare in serra fredda o proteggere con un telo di non tessuto durante la cattiva stagione: se ben concimata nei primi anni, sarà una presenza gradevole e colorata. Il contenitore deve essere grande (diametro o lato 24 cm per pianta alta 40 cm) e ogni anno in primavera dopo la fioritura va rinvasata con un perfetto drenaggio sul fondo. Durante la bella stagione le annaffiature devono essere regolari e abbondanti, ma solo dopo che il terriccio si è asciugato a 5 cm di profondità.
Se acquistate una pianta questa primavera, procedete così: mettetelo sul balcone, meglio se al sole e in posizione riparata, e godetevi la fioritura, annaffiando tutti i giorni se il terriccio è secco, con sottovaso da svuotare del liquido rimanente dopo 10 minuti. Appena sfiorisce, potate i fiori secchi e rinvasate l’esemplare secondo quanto appena scritto.
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Le piante mediterranee, le nostre nuove alleate.
Il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature sta provocando l’ampliamento delle zone di coltivazione delle piante mediterranee verso zone che, fino a qualche anno fa, erano impensabili. Facciamo nostro il motto del garden designer spagnolo Alex Fenollar; “La siccità e questi anni eccezionalmente caldi, lungi dal demotivarci, ci stimolano a essere più creativi e responsabili, a prendere atto di come gli esseri umani e la natura siano capaci di ballare al ritmo della nota dominante. Più siccità, più giardini.”